Attacchi cyber emergenza globale: i dati del rapporto Clusit 2021

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RT Olivetti Novità Satispay

RT Olivetti Novità Satispay

L’azienda Olivetti, digital farm del gruppo Tim, e Satispay, sistema di mobile payment, hanno siglato un accordo che consentirà di integrare l’app di pagamento anche nei nuovi registratori di cassa Olivetti.

Alla luce della spinta alla digitalizzazione causata dalla pandemia da Coronavirus e delle novità legislative più recenti, il mercato offre ai commercianti sempre maggiori soluzioni innovative per accettare pagamenti che propongono condizioni flessibili e adatte alle esigenze dei retailer.

Satispay ha introdotto una modalità di incasso completamente digitale, flessibile e indipendente, che non richiede necessariamente la presenza dei classici terminali di pagamento.Questo servizio offerto da Satispay dedicato a esercenti, associazioni e liberi professionisti, permette di accettare pagamenti in modo veloce, sicuro, tracciabile e conveniente anche tramite smartphone, tablet, PC o MacOS senza la necessità di un POS, sia in negozio che a distanza.

Tra le tantissime proposte innovative presenti sul mercato, Satispay è tra le più apprezzate e utilizzate, proprio perché offre una modalità di incasso che non prevede necessariamente la presenza di un POS fisico e condizioni flessibili, adatte anche alle esigenze di chi gestisce bassi volumi.Infatti, il servizio risulta molto conveniente da utilizzare anche per le piccole transazioni, poiché non prevede spese fisse, canoni o costi di attivazione, né alcun tipo di commissione per i pagamenti inferiori a 10€.

Olivetti e Satispay ha l’obiettivo di accelerare la diffusione dei pagamenti elettronici nel mercato al dettaglio, con particolare riferimento ai negozi di prossimità, target principale delle due aziende. L’accordo punta inoltre a valorizzare la complementarietà tra retail payment e sistemi di cassa.

La partnership prevede una forte integrazione tecnica tra la gamma di registratori telematici Olivetti e la soluzione di pagamento Satispay, che permetterà di offrire un servizio migliore e più rapido, ottimizzando le tempistiche delle operazioni di pagamento. In particolare, quando il cliente invierà il pagamento tramite Satispay dal proprio smartphone, l’esercente potrà accettare il pagamento direttamente dal registratore Olivetti.

Gli importi così raccolti saranno direttamente bonificati da Satispay sul conto corrente dell’esercente, cui Satispay offre un servizio privo di commissioni per tutti gli incassi inferiori ai 10€, mentre è richiesta una commissione di soli 20 centesimi esclusivamente per le transazioni superiori a questa cifra.

Carta del docente 500 euro, disponibile nuovo accredito.

Segnaliamo che a  partire dal 21 settembre l’applicazione Carta del Docente sarà nuovamente aperta per consentire la gestione del bonus.
Si segnala che ai portafogli dei docenti saranno attribuiti anche i residui relativi all’anno scolastico 2020/2021.

Che cos’è la carta del Docente?

È una iniziativa del Ministero dell’Istruzione prevista dalla legge 107 del 13 luglio 2016 (Buona Scuola), art. 1 comma 121, che istituisce la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche.

A chi spetta la Carta del Docente?
Per l’anno scolastico 2021-2022 la carta docenti spetta anche agli appena ammessi in ruolo, oltre che a tutti i docenti di ruolo delle scuole statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale. Sono compresi tra i beneficiari della Carta dei docenti anche gli insegnanti che sono in periodo di formazione e prova e quelli dichiarati inidonei per motivi di salute. Esclusi dalla Carta dei docenti sono i supplenti, anche coloro assunti dalle graduatorie provinciali per le supplenze, in quanto chiamati con contratto a tempo determinato. La condizione essenziale per usufruire della carta del docente è quella di essere docente di ruolo.

Cosa si può acquistare?

Con la carta del docente, come leggiamo nel DPCM del 28 novembre 2016, è possibile acquistare:

a) libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;

b) hardware e software;

c) iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti
accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca; laurea, di laurea magistrale;

d) iscrizione a corsi di specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;

e) titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;

f) titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;

g) iniziative coerenti con le attivita’ individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015.

Vieni a trovarci e scopri le nostre offerte dedicate a te.

Da Noi potrai utilizzare la tua carta del docente e trovare tutta la tecnologia per svolgere la tua professione nel modo più innovativo ed efficiente.

Cybercrime. Aumentano gli attacchi informatici in Italia: quarti in Europa per ransomware

Crescono in Italia i danni causati dal cybercrime. Attacchi informatici che puntano ad entrare nei sistemi delle aziende per rubare dati sensibili o per bloccare le reti interne per poi chiedere un riscatto per rilasciarle. Crimini informatici che sono andati a nozze con l’aumento esponenziale dello smart working nell’ultimo anno e mezzo segnato da pandemia e lockdown. Specialmente in Italia, dove la riorganizzazione del lavoro a distanza ha interessato poche grandi compagnie strutturate e una miriade di Pmi che si sono adeguate alle nuova modalità di lavoro a distanza trascurando spesso e volentieri la sicurezza.

Crimini informatici che secondo l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, nel 2020 aumentati del 12% rispetto all’anno precedente. Per un costo causato da questi reati che, secondo le stime di Innovery, multinazionale che offre consulenza specialistica per soluzioni innovative in ambito Ict, in Italia è di circa 7 miliardi di euro l’anno.

Ed essendo un mondo sommerso per definizione, non può che essere una stima al ribasso. Di contro, secondo il Politecnico di Milano, le aziende si difendono dal cybercrime investendo “solo” 1,37 miliardi, comunque in crescita del 4% nonostante le difficoltà del Covid. “Se rapportiamo questa cifra ai costi, è chiaro che c’è un gap importante da colmare», dice a Repubblica, Gianvittorio Abate, ceo e fondatore di Innovery.

I ramsomware – Tra gli attacchi più diffusi in Italia c’è il cosiddetto ransomware, un tipo di malware che blocca l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione. Una minaccia per cui l’Italia si trova al quarto posto in Europa, subito dopo il Regno Unito, la Francia e la Germania. I dati si evincono dalla classifica stilata da Mandiant, società parte dell’azienda di sicurezza informatica FireEye. Nel nostro Paese, il trend di inviare e cadere nella trappola dei ransomware è in costante crescita. In tutta l’area Emea, che comprende Europa, Africa e Medio Oriente, proprio i ransomware rappresentano la tipologia di attacco cyber maggiormente in aumento, con un +422% tra febbraio 2020 e maggio 2021.

 E poi ci sono le modalità con cui gli hacker riescono ad entrare nei sistemi. Dai dati Yoroi emerge che oltre nove attacchi su dieci vengano portati via mail: la prima vulnerabilità è la scarsa conoscenza di questi rischi da parte dei dipendenti. Attacchi che avvengono per lo più nei weekend e nel corso della notte.

OLIVETTI: NEL SEGNO DELL’EVOLUZIONE DIGITALE PRESENTA IL RESTYLING DEL LOGO

Il sogno di Adriano Olivetti era creare una società civile in cui tecnologia e innovazione fossero a servizio delle esigenze del singolo. Per questo Olivetti, Digital Farm per l’Internet of Things del Gruppo TIM, presenta oggi il restyling del logo in una veste cromatica più vibrante, in continuità con la sua storia, e introduce il verde, il bianco e il rosso del tricolore per evocare con orgoglio l’importanza del ‘Made in Italy’ di cui la società è sempre stata portavoce.

Olivetti è da tempo impegnata in questo percorso, a fianco delle persone, costruendo prodotti e servizi in cui la tecnologia e la connettività sono elementi abilitanti che, seguendo il concetto di human centricity, ovvero dell’uomo al centro dell’azione, abilitano la digitalizzazione del tessuto economico e industriale del Paese, supportando l’evoluzione digitale delle imprese e della Pubblica Amministrazione con una ricca famiglia di soluzioni IoT.

L’immagine del logo con il cambio dei colori rappresenta un segno in grado di essere immediatamente e universalmente riconoscibile in tutto il mondo e racconta una storia italiana. La mission di Olivetti e del Gruppo TIM è migliorare la vita delle persone grazie alla tecnologia e per tutto questo c’era bisogno di un segno nuovo. Una scelta in linea con gli insegnamenti del suo fondatore, Adriano Olivetti, che sentendo la necessità di rendere concreta ed accessibile a tutti l’evoluzione tecnologica, ha sempre accompagnato la sua strategia con progressivi restyling del marchio.

LA STORIA DEL LOGO

Il logo Olivetti si è evoluto nel tempo, riuscendo a raccontare epoche e movimenti culturali fin dai primi anni del ‘900 coinvolgendo designer d’avanguardia da tutto il mondo, ponendo la massima cura affinchè il design fosse al centro della filosofia aziendale.

L’origine del marchio risale al 1911, quando all’esposizione universale di Torino venne presentata la macchina per scrivere M1 con il primo logotipo accompagnato dal logo, disegnato dallo stesso fondatore Camillo Olivetti, raffigurante le lettere ICO, acronimo di Ingegnere Camillo Olivetti.

Nel 1934 il pittore Xanti Schawinsky introdusse un carattere Universal Pica in minuscolo che evocava immediatamente l’immagine della dattiloscrittura mentre Giovanni Pintori successivamente rielaborò l’esile carattere usato preferendo un grassetto corposo derivato dal carattere Etrusco e aumentando gli spazi tra le lettere per rafforzare la comunicazione pubblicitaria.

Ma è nel 1970 che il marchio diviene quello che conosciamo tutti, più iconico e riconoscibile, grazie all’opera del grafico Walter Ballmer che riorganizza le distanze e gli spessori definendo con criteri matematici il disegno del logo con il risultato di accentuare l’immagine di solidità dell’azienda e dare maggiore visibilità alla scritta, grazie anche a un lettering che assume quasi la valenza di simbolo grafico.

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